Introduzione

15 06 2011

Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita.
Da esse, spesso, traiamo gli stimoli che muovono le nostre giornate. Seppure ogni singola emozione sia importante e permetta a chi la sperimenta di sentirsi vivo, l’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni che lo facciano star bene e lo appaghino. In una parola esso è continuamente “alla ricerca della felicità”.
Quest’ultima è data da un senso di benessere generale e la sua intensità varia a seconda del numero e della forza delle emozioni positive che un individuo sperimenta. Questo stato di benessere, soprattutto nella sua forma più intensa – la gioia – non solo viene sperimentato dall’individuo, ma si accompagna, da un punto di vista fisiologico, ad un’attivazione generalizzata dell’organismo. Molte ricerche, infatti, mettono in luce come essere felici abbia notevoli ripercussioni positive sul comportamento, sui processi cognitivi, nonché sul benessere generale della persona.
La felicità è dunque una condizione di benessere dell’essere umano, ed esso è portato, fin dalla sua comparsa, a ricercare questa condizione.
Questo tema appassiona da sempre l’umanità: scrittori, poeti, filosofi, persone comuni. Ognuno si trova a pensare, descrivere e cercare questo stato di grazia.
Per tentare di definire questa condizione alcuni studiosi hanno posto l’accento sulla componente emozionale, come il sentirsi di buon umore, altri, invece, sottolineano l’aspetto cognitivo e riflessivo, come il considerarsi soddisfatti della propria vita.
Secondo teorie contemporanee, la felicità sta nel provare ciò che di più bello esiste nella vita. Non è un’emozione oggettiva ma una capacità individuale. Non è casuale, come un evento del destino, ma bisogna scoprirla ed imparala. Bisogna, infatti, imparare ad essere felici.
La felicità non è inseguire i sogni ed aspettative di domani, ma al contrario cercare di godere di quello che sia ha oggi. Essa, infatti, non è nel futuro, ma solo nel presente.





15 06 2011

Alla Ricerca Della Felicità


E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
la felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,. ..
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…
…e impari che il profumo del caffè al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

Fabio Volo, da “Il Volo del Mattino”